25/02/12

Syndicate

Il primo Syndicate uscì nel lontano 1993, partorito dalla geniale mente di Peter Molineux, si trattava di uno strategico in tempo reale che ridefinì il genere e si impose come capolavoro assoluto, oggi il brand viene ripreso di talentuosi Starbreeze Studios, che sfruttano l'immenso mondo creato da Molineux per mettere su un gioco dal genere più consono per nostri tempi, un FPS, che a primo acchito subito ricorda il recente Deus Ex, ma che in realtà si scopre presto non averne ha nulla a che fare.
Contrariamente a quanto si pensasse il gioco è un puro FPS
Corre l'anno 2069, ormai le grandi multinazionali controllano il mondo, hanno sostituito le autorità politiche e militari, diffondendo dei chip che impiantati nel cervello che facilitano la vita alle persone con svariate applicazioni e le connettono alla rete, tenendoli cosi sempre sotto controllo, esistono vari tipi di chip commercializzati da varie corporazioni, ci sono i chip creati per i civili, che ormai sono impiantati in quasi tutta la popolazione mondiale, e poi ci sono quelli creati per le forze militari di cui le varie corporazioni si servono per difendere i propri brevetti e interessi, infatti in questo mondo del futuro le varie multinazionali sono in costanti conflitto, conflitto basato sullo spionaggio industriale, dove ogni corporazione manda sul campo i suoi cosiddetti Agenti a risolvere i problemi, noi impersoneremo Kilo, Agente della potente EuroCorp, si tratterà di un Agente qualunque? ovviamente no, è il protagonista del gioco dopo tutto, Kilo infatti è equipaggiato col chip Dart 6.0, ovvero l'ultimissima versione del Dart, si tratta ancora di un prototipo che proprio il nostro protagonista sta testando, questo nuovo chip è molto potente, e conferisce a Kilo abilità inedite, il che rende il gameplay del gioco molto vario e divertente.
Esempio dell'abilità persuasione, fatti fuori tutti non resta che togliersi la vita

Parlando di gameplay, precisiamo subito che tipo di gioco abbiamo di fronte, Syndicate è un FPS vero e proprio, con ambienti piuttosto lineari dove dovremo far fuori i nemici che ci si pareranno contro sfruttando tutte le armi a nostra disposizione, saranno tante e varie, e le abilità tecnologiche del nostro Dart6, niente similitudini con Deus Ex, se non per una minima componente ruolistica che consiste nel poter potenziare il nostro Agente mediante dei chip che nel corso del gioco estrarremo dal cervello di alcuni malcapitati, in tutto saranno 17 potenziamenti volti perlopiù a rendere più resistente ai danni il protagonista o ad aumentare la potenza di attacchi di cui già disponiamo, e per alcune fasi più platform/stealth dove dovremo andare avanti infiltrandoci sfruttando la nostra abilità di Hackerare le componenti elettroniche dei livelli, sbloccando ad esempio porte o ascensori.
E qui viene il bello del gioco, il gameplay Syndicate è dannatamente appagante e divertente, il sistema di combattimento è uno dei migliori visti nei recenti FPS, ci troveremo a combattere in aree lineari con situazioni spesso scriptate, non mancano coperture dove potremo ripararci con un buon sistema di copertura automatico, ma ciò nonostante spesso gli scontri saranno ravvicinati e frenetici, qui avremo a nostra disposizione più di 15 diverse tipologie di armi, ognuna diversa dall'altra e che spaziano da quelle più classiche sino alle più futuristiche, con le quali dovremo affrontare varie tipologie di nemici, da quelli "normali" sino a quelli corazzati che potremo ferire solo dopo averne disattivato la corazza col Dart6, ma a proposito di Dart6 il meglio arriva adesso.
Grazie al chip Dart6 niente sfuggirà al nostro occhio
Come già detto il nostro agente avrà a disposizione questo chip prototipo Dart6, ciò nei combattimenti si traduce in varie abilità originali che rendono ogni scontro originale, divertente e anche tattico, premendo un tasto potremo attivare la modalità Dart6, che rallenterà il tempo e ci permetterà di vedere i nemici precedentemente individuati anche da dietro le coperture, ovviamente dovremo dosarne bene l'utilizzo in quanto la durata di tale modalità è limitata e dovremo aspettare che la barra di adrenalina si ricarichi per riutilizzarla, le altre bellissime abilità sono il suicidio, la persuasione e il contraccolpo, partendo dal presupposto che tutti i nostri nemici e le loro armi sono provviste di chip, grazie al Dart6 noi potremo hackerare quest'ultimi a nostro vantaggio, con l'abilità contraccolpo potremo mettere fuori uso l'arma del nemico facendola esplodere e rendendolo inerme per un paio di secondi, l'abilità suicidio invece permette di attivare l'autodistruzione del chip di un nemico, cosi facendo il suo chip esploderà coinvolgendo nell'esplosione anche eventuali suoi compagni nelle vicinanze, infine la persuasione, con essa potremo costringere un nemico a schierarsi dalla nostra parte, esso combatterà quindi con noi e una volta eliminati tutti i nemici si toglierà  la vita sparandosi in faccia, ovviamente anche in questo caso le abilità potranno essere usate solo quando l'apposita barra di adrenalina sarà carica, quindi dovremo essere bravi a scegliere quella giusta da usare in ogni situazione, ad esempio se troviamo un gruppo di nemici vicini tra loro grazie al suicidio potremo farne esplodere uno coinvolgendo nell'esplosione anche gli altri e cosi via.
Insomma tutte queste abilità, unite alla grande varietà di armi e all'ottimo level design delle ambientazioni garantiscono davvero tanto divertimento, non mi ha convinto appieno invece l'intelligenza artificiale dei nemici, in particolare quelli non corazzati, che sono troppo propensi a venirci in contro uscendo dalle coperture e tal volta sembrano non sapere bene cosa fare, ma in definitiva un sistema di gioco eccelso.
Il gioco è tecnicamente ineccepibile, non si fa mancare neppure gli
smembramenti, questa volta abbastanza contestualizzati all'arma utilizzata
al contrario di un Dead Space dove con un pestone si amputano gli arti

Altre note molto positive arrivano dal comparto tecnico del gioco, sarà che l'ho giocato su PC, ma davvero da evidenziare un'ottima pulizia grafica e grande dettaglio, sia delle ambientazioni che dei modelli poligonali dei personaggi, protagoniste anche le fonti luce, gestite in modo sublime che abbaiano spesso il giocatore e si sposano a meraviglia con l'ambientazione futuristica, a proposito di ambientazione da sottolineare l'ottimo lavoro fatto artisticamente, con paesaggi e locazioni il pieno stile Cyberpunk dove primeggiano colori caldi e accesi, buoni anche i volti dei protagonisti, un po più sottotono quelli delle comparse, ma comunque accettabili, il comparto audio fa il suo, con un ottimo sonoro del fuoco delle armi, buone musiche e un più che sufficiente doppiaggio in italiano.
Per quanto mi riguarda Syndicate è un gioco che tutti gli amanti degli FPS dovrebbero giocare, non so perché ma in alcuni punti mi ha persino ricordato sua maestà Half Life 2, un gioco con un gameplay originale,  appagante e divertente che tiene incollati allo schermo per tutte le circa 8 ore di durata della campagna, e anche oltre grazie all'ottima modalità online Co-Op, peccato solo per una storia non proprio entusiasmante, dei personaggi poco carismatici e una generale mancanza di momenti memorabili, che avrebbero potuto fare di un gran gioco un capolavoro assoluto.

VOTO: 8.6

16/02/12

Alan Wake

Se Stephen King avesse mai creato un videogioco di certo questo sarebbe stato Alan Wake, titolo che si ispira non poco ai suoi romanzi e che lo cita spesso nel corso del gioco, il team Remedy, definisce la sua nuova IP un "Psychological Action Thriller", definizione molto azzeccata a mio modo di vedere.
Ma facciamo qualche passo indietro, Alan Wake venne presentato nel lontano 2005 su PC, pubblicizzato come uno dei primi giochi a sfruttare i processori quad core, ma ben presto Microsoft ne acquistò la licenza e pretese che il gioco diventasse un'esclusiva della loro nuovissima console, dopo un lungo periodo di gestazione nel 2010 il gioco finalmente uscì come esclusiva Xbox 360, ottenendo a mio avviso meno successo rispetto a quanto meritasse. Oggi, a due anni di distanza, il figliol prodigo "torna" su PC, e io non ho perso l'occasione di rigiocarmelo nella sua versione più completa.
Il mio nome è Alan Wake e sono uno scrittore
Il gioco ci mette nei panni, manco a dirlo, di Alan Wake, un famoso scrittore di romanzi horror che, dopo aver piazzato alcuni best seller, viene affetto dalla celebre sindrome del "blocco dello scrittore", il buon Alan non riesce più a scrivere una riga da ormai due anni, sua moglie Alice è molto preoccupata e lo convince, non senza difficoltà, a prendersi una vacanza nella cittadina montana di Bright Falls, solo lui e lei, lontani dalla città e dalla pressione del lavoro, per rilassarsi e ritrovare la vena creativa perduta. 
I coniugi alloggiano in un cottage sul Cauldron Lake ed è qui che la loro vacanza si trasforma presto in un incubo, quando Alice scompare nel nulla e Alan, che fa di tutto per trovarla, vede un suo romanzo incompiuto avverarsi davanti ai suoi occhi, venendosi a trovare in una situazione surreale, ben presto il suo agente, nonché migliore amico, Barry lo raggiungerà per venire in suo aiuto, il resto sono misteri, colpi di scena e tante passeggiate notturne nei boschi, armati di torcia e revolver.
Il gioco è suddiviso in 6 episodi, sulla scia delle recenti serie TV Americane, cercando di tenere alto l'interesse del giocatore terminando ogni episodio col consueto colpo di scena e iniziando il successivo con un riassunto del precedente, il tutto riesce molto bene grazie alla natura mistery/thriller della trama, che ben si sposa con questo tipo di narrazione. 
Come si può intuire la trama e la narrazione sono i due punti di forza maggiori di Alan Wake, certo non è proprio originalissima, l'ambientazione, i personaggi, l'atmosfera generale che si respira ricorda non poco i romanzi del già citato King, le similitudini con libri quali Mucchio d'ossa o Duma Key sono evidenti, ma va detto che il tutto non disturba affatto, la storia è scritta e sceneggiata benissimo, e più che di un plagio si tratta di un omaggio al RE dell'horror, grazie alla sua storia il gioco riesce ad non annoiare mai, mantenendo alto l'interesse e per tutta la sua durata durata, nonostante alcune fasi di gameplay ripetitive e forse troppo diluite, ma di questo ne parlo dopo. Insomma Alan Wake rappresenta davvero il punto di intersezione tra videogioco e libro, senza dubbio una delle storie migliori e meglio raccontate che si possano trovare in un videogioco.
L'arma più potente del gioco, la torcia


Il fulcro del gioco si basa su un dualismo vecchio come il mondo, luce contro oscurità, l'essere con cui dovremo combattere infatti si nutre del buio e può prendere possesso di qualunque cosa, da oggetti sino a persone, manipolandole a suo piacimento, l'unico modo per fermarla è la luce, non a caso Alan girerà sempre armato di torcia elettrica, con le batterie di quest'ultima che andranno razionalizzate bene per non ritrovarsi al buio in balia dell'oscurità, nell'altra mano impugneremo invece l'arma da fuoco.
Il sistema di combattimento è simile a quello di tutti gli sparatutto in terza persona, con la differenza che per affrontare i nemici, che hanno le sembianze di umani armati di coltelli e accette, dovremo prima puntare su di loro il fascio di luce della torcia, sin quando l'oscurità che li avvolge e protegge non sarà sparita, e solo allora potremo far fuoco e finirli, più avanti nel gioco troveremo armi più potenti, come vari tipi di fucili, torce più performanti, bengala, granate accecanti e pistole a razzi di segnalazione, che ci aiuteranno a  risolvere le situazioni complicate.
Il gioco dal punto di vista del gameplay puro si presenta dunque come un action in terza persona, saranno infatti molte, forse troppe, le fasi in notturna dove dovremo vagare per i boschi uccidendo i nemici che ci si parano davanti, e talvolta, se sono troppi e siamo a secco, scappando sino alla zona di luce più vicina, c'è infatti anche una buona componente survival horror, dovuto al fatto che i nemici riescono comunque ad incutere ansia, sbucando all'improvviso da tutte le direzioni attaccando in gruppo,  costringendoci talvolta a darcela a gambe dato che le munizioni e le batterie per la torcia sono limitate.
Come accennavo prima però queste fasi hanno il difetto di diventare un po ripetitive, passeremo davvero troppe ore a "passeggiare" nei boschi, realizzati benissimo, ampi e sempre con bivi dove trovare alcuni segreti, ma di certo queste fasi avrebbero potuto essere meno diluite e magari alternate ad altre location, poi sebbene il sistema di combattimento sia abbastanza appagante, dopotutto parliamo dei creatori di Max Payne, la meccanica di fondo rimane sempre quella, e alla lunga stanca un po dover utilizzare mille volte sempre la stessa tecnica per sbarazzarci di nemici tutti molto simili per routine di movimenti e attacchi. 
Le fasi action sono inframezzate da sporadiche fasi diurne, dove non avremo l'oscurità da combattere e più che altro ci sposteremo da un posto all'altro e sentiremo molti dialoghi che portano avanti la trama, queste fasi però sono davvero poche e molto lineari , avrei preferito fossero state approfondite maggiormente, dopotutto è risaputo che Remedy aveva in mente di creare un gioco "free roaming" dove di giorno si sarebbe girato liberamente per la cittadina indagando e scoprendo segreti, ma alla fine dopo una travagliata gestazione hanno ripiegato su un sistema di gioco più lineare, con ambientazioni chiuse ma comunque di ampio respiro, che chiaramente sono state inizialmente pensate per il free roam. Insomma dal punto di vista prettamente ludico Alan Wake non è nulla di eccezionale, riesce a farsi apprezzare con una buona combinazione di shooter e survival, ma risulta alla lunga un po ripetitivo in level design e meccaniche di gameplay.
In Alan Wake prima di premere il grilletto dovremo rimuovere
l'oscurità con la nostra fedele torcia elettrica
Graficamente già la versione Xbox 360 sapeva il fatto suo, questa versione PC, sebbene sfrutti solo le Directx 9 e sia un porting molto fedele all'originale, riesce a fare comunque meglio, con ovviamente risoluzione maggiore, antialiasing sino a 8x e filtro anisotropico a 16x il che si traduce in texure più pulite e dettagliate, da citare anche l'aggiunta del 3D stereoscopico, che non cambia l'esperienza di gioco, ma rappresenta comunque un orpello grafico in più a favore di questa versione, se pero si considera lo splendore grafico dei recenti giochi PC, vedi The Witcher 2 o Battlefield 3, l'amaro in bocca rimane, da una software house "PC" come Remedy ci si sarebbe aspettato qualcosa di più, anche solo per farsi perdonare  lo "sgarro" dei due anni di ritardo, il comparto audio mi ha deluso abbastanza, mi spiego, le musiche sono bellissime e molto attinenti al contesto, e il doppiaggio in italiano è discreto, ma la qualità dell'audio è abbastanza scadente, nulla di scandaloso ma mi è parsa peggio dell'originale, probabilmente a causa di una compressione eccessiva. 
Ultima aggiunta della versione PC sono i due DLC usciti separatamente su Xbox 360, The Signal e The Writer, che sono inclusi nel gioco, entrambi episodi da me molto apprezzati e che riescono a non essere ripetitivi nel gameplay e nelle ambientazioni, e mantengono alto il livello della narrazione, peccato che non portino davvero avanti la bellissima trama del gioco che rimane ancora "inconclusa", in attesa del nuovo DLC in arrivo a Marzo, il quale però pare essere ancora una volta inconcludente, rimandando ad un ipotetico Alan Wake 2.
In definitiva una versione PC da prendere assolutamente per tutti coloro che non lo hanno giocato su Xbox 360, a chi invece lo ha già giocato, assieme anche ai due DLC, consiglio di evitare l'acquisto, in quanto le novità sono solo estetiche e non sono purtroppo nemmeno cosi evidenti come avrebbero potuto essere.


VOTO: 8.8

11/02/12

The Darkness 2

A quattro anni di distanza arriva il seguito di The Darkness, gioco che divise la critica e vendette piuttosto poco, ciò nonostante quel gioco mi piacque molto, sia per l'atmosfera noir e la trama articolata e ben narrata che per il gameplay vario e divertente, diverso dai canonici FPS moderni. Ho quindi preso subito questo seguito sperando di ritrovarci quanto di buono c'era nel suo predecessore e magari qualcosa in più.
Eccolo Jackie Estacado avvolto nelle tenebre

Il primo The Darkness narrava la vicenda di Jackie Estacado, un sicario di una famiglia mafiosa che nel suo ventunesimo compleanno ereditò, a sua insaputa, il potere della tenebra, ciò lo portò ad acquisire dei poteri sovrumani e l'immortalità, ma allo stesso tempo lo dannò e costrinse ad assistere alla morte della persona che più amava al mondo, la sua fidanzata Jenny. A due anni di distanza Jackie è riuscito a controllare la tenebra segregandola dentro di se, è diventato il boss della famiglia mafiosa più importante della città, ha potere, è ricco e tutti lo temono, ma rimane triste poiché non riesce a lasciarsi alle spalle la morte di Jenny, neppure l'amore di sua zia e l'amicizia e il supporto dei suoi sicari riesce a colmare il vuoto, ma i problemi non finiscono qui, qualcuno decide di sfidarlo, vuole rubargli la tenebra, e questo qualcuno ha anche i mezzi per farlo, noi dovremo impedirglielo e la tenebra tornerà ad aiutarci.
Solito spettacolare sistema di combattimento, armi a due mani e  poteri della tenebra

Il gioco riprende le meccaniche del primo episodio, un fps oltre a sparare con pistole e fucili vari, avremo a nostra disposizione anche i due "serpenti" della tenebra, quello destro che si usa a mo di frusta per colpire i nemici e talvolta tagliarli in due e quello sinistro che invece ci permetterà di afferrare oggetti e nemici nello scenario per poi scagliarli via contro gli altri oppure finire con delle fatality sempre spettacolari e molto Gore/Splatter, saranno ancora presenti i vari Darkling, spietati mostriciattoli che ci aiuteranno in varie fasi, e altri poteri che delle tenebre che sbloccheremo nel corso del gioco e che potremo acquistare/potenziare tramite alcune postazioni sparse lungo il tragitto.
Ovviamente i poteri della tenebra potranno essere usati solo nell'oscurità, ergo dovremo muoverci nell'ombra e distruggere tutte le fonti di luce che intralciano il nostro cammino, siano esse lampade dello scenario, oppure fari che i nemici ci punteranno contro per indebolirci, in definitiva il gameplay risulta ancora più divertente e frenetico del primo episodio, con aree piene di nemici da fare letteralmente a pezzi con tutto il ben di dio a nostra disposizione, stando attenti a eliminare ogni fonte di luce presente, il tutto con un ritmo incalzante ritmo rimane alto per tutta la durata di gioco.

Se con il gameplay si è fatto un passo avanti, uno indietro lo si è fatto invece dal punto di vista narrativo e della longevità del gioco, infatti sebbene la trama sia comunque piacevole e scritta con cognizione di causa, ne esce comunque molto ridimensionata rispetto a quella piena di colpi di scena e articolata del primo The Darkness, sopratutto il modo in cui viene narrata la storia e il conflitto interno tra Jackie e la tenebra ne perde tanto rispetto al predecessore, anche la longevità è peggiorata molto, il gioco si finisce davvero in 6 ore ed è molto lineare, vero è che si sono eliminate alcune fasi del primo, come le missioni secondarie e le fasi in metropolitana, che talvolta erano troppo diluite, ma a mio avviso sarebbe stato più giusto migliorare queste fasi piuttosto che eliminarle del tutto.
La tenebra ha trovato la sua preda e si nutrirà del suo cuore
Passando al lato tecnico il gioco si presenta benissimo, io l'ho giocato su PC con tutti i dettagli al massimo, e l'impatto grafico generale è ottimo, non si ha il dettaglio poligonale di altre recenti produzioni, ma dove il gioco eccelle è dal punto di vista artistico, le location sono ricreate benissimo molto interattive e piene di dettagli, fantastici i colori, sempre molto accessi con il rosso del sangue che spicca su tutto, esaltando ancor più la natura Gore del titolo,  azzeccatissima la scelta di ricorrere ad un leggero effetto Cell Shading che rende il tutto un po fumettoso, omaggiando cosi le origini del gioco. Buono anche il comparto audio, la colonna sonora è abbastanza dimenticabile, ma gli effetti sonori sono buoni e sopratutto il doppiaggio in italiano è di ottima fattura, cosa da evidenziare dato che viene spesso bistrattato, con attori che riescono a rendere davvero bene la natura dei dialoghi.
In definitiva The Darkness 2 è un gioco consigliatissimo a tutti coloro che apprezzarono il primo, che in questo seguito troveranno un gioco migliorato sotto gli aspetti ludici, ma peggiorato in narrazione e longevità, di certo non un capolavoro, ma un bel gioco che sa regalare ore di puro divertimento e intrattenere con una tutto sommato buona storia.

VOTO: 8.5

05/02/12

Resident Evil: Revelation

Tra i titoli 3DS che sin da subito hanno attirato maggiormente l'attenzione figura di certo Resident Evil Revelation, vuoi per il Brand di richiamo, vuoi per la sua sontuosa veste grafica o ancora per la promessa di Capcom di riportare la serie, almeno con questo Spin-Off, sui binari dei primi 2 indimenticabili episodi, tornando al genere Survival Horror. Dopo aver passato circa una ventina di ore sul gioco, finendo la campagna principale e provando la modalità multiplayer Raid, è ora di tirare le somme e vedere se il gioco ha rispettato le aspettative.
Bundle, andato a ruba, del gioco + circle pad pro,
 io ho comprato questa versione, e l'accessorio,
sebbene inguardabile, risulta inaspettatamente
 ergonomico e svolge alla grande il suo lavoro
 migliorando non poco l'esperienza di gioco.
Resident Evil Revelation ha luogo nel lasso di tempo che intercorre tra il quarto e il quinto capitolo della serie principale, i due protagonisti del gioco Jill Valentine e Chris Redfield fanno ora parte della B.S.A.A, un gruppo antiterroristico che si occupa di minacce batteriologiche, proprio nel bel mezzo di un'indagine il quartier generale perde i contatti con i due agenti incaricati alla missione, Chris e la sua nuova collega Jessica Sherawat, l'ultimo posto dove sono stati localizzati si trova nel bel mezzo del mediterraneo, su una, un tempo lussuosa, nave da crociera chiamata Zenobia, Jill e il suo collega Parker Luciani vengono incaricati di recarsi sulla nave e scoprire cosa è successo ai loro compagni, giunti a destinazione i due capiranno di avere a che fare con la VELTRO, un'organizzazione di bioterroristi che minaccia di diffondere il pericoloso Virus T-Abyss attraverso le risorse idriche della terra.
Cosi ha inizio una storia che, a dispetto di molti capitoli della serie, non è affatto lineare, piena di colpi di scena, in cui impersoneremo più di un personaggio e in diversi archi temporali, il tutto narrato, come accadeva già in Alone In The Dark e Alan Wake, a mo di serie TV, con il colpo di scena alla fine di ogni capitolo e il riassunto della "puntata" precedente prima dell'inizio del nuovo capitolo, la trama in generale non nulla di originale o incredibile, ma è comunque ben scritta e tiene alta la suspance per tutta la durata del gioco.
 Queen-Zenobia
 inquietante nave da crociera dove avrà luogo la maggior parte della vicenda
Come scritto pocanzi l'intenzione di Capcom era di creare un episodio in linea con i primi tre capitoli della serie, e devo dire  che l'operazione è brillantemente riuscita, ovviamente nel 2012 non si potevano riproporre le stesse identiche e ormai obsolete meccaniche di tredici anni fa, per cui Capcom è riuscita a fare un sapiente miscuglio, prendendo tutto ciò che di buono c'era nei primi 3 capitoli, molti elementi, specie per i controlli, dal quarto e dal quinto capitolo, e aggiungendo in fine delle novità e delle trovate ispirandosi molto al gioco che in questa generazione si è imposto come il vero Horror, ovvero Dead Space, il risultato finale è ottimo, il gioco nella sua maggior parte si svolge sulla nave Zenobia, che negli interni ricorda non poco la villa del primo Resident Evil, qui il gameplay è da vero survival horror, ci muoveremo per lo più in ambienti stretti e bui, con mostri che sbucheranno all'improvviso da ogni dove provocandoci più qualche balzo di paura, cosa alla quale ormai Resident Evil ci aveva disabituati, le munizioni sono limitate, dovremo razionalizzarle bene per non trovarci a secco contro i mostri più potenti, a tal scopo ci verrà incontro un accessorio in dotazione alla B.S.A.A., ovvero il Genesis, uno scanner che rileva virus batteriologici e ne crea un antidoto, allo stesso tempo permette di trovare oggetti e munizioni nascoste invisibili ad occhio nudo, potremo equipaggiarlo in qualsiasi momento per scansionare le varie zone in cui ci muoviamo e una volta raggiunto il 100% di scansione di una determinata area, il Genesis ci ricompenserà con un'erba medica, una buona trovata che rende il gameplay più vario e permette di scoprire alcuni segreti che ci aiuteranno non poco nel progredire in un gioco dalla difficoltà, rispetto alle attuali produzioni, abbastanza alta. 
La gestione delle armi è molto simile ai vecchi episodi potremo portarne con noi solo tre tipologie, mentre le altre che troviamo possiamo conservarle in un baule che ritroveremo in varie zone della Nave e che potremo utilizzare sia per scambiare le armi che per potenziare le stesse, utilizzando le valigette di potenziamento che troveremo nel corso del gioco.
Introdotta finalmente anche la possibilità di muoversi mentre si spara, risolvendo cosi una pecca che la serie si portava dietro da troppo tempo, tale azione è resa molto più semplice e comoda da eseguire con il circle pad pro, che personalmente considero quasi indispensabile per godere al massimo del gioco.
Insomma un graditissimo ritorno all'horror vero e proprio che ha dato inizio della serie, anche se non mancheranno alcuni capitoli di gioco più action, ambientati in zone di più ampio respiro e luminose, dove avremo a disposizione una potenza di fuoco maggiore e il gameplay ritornerà più simile agli ultimi due Resident Evil.
Corridoi stretti e bui dove da un momento all'altro può sbucar fuori un mostro
 pronto a cibarsi di voi,dopo la virata action presa dalla saga principale
 almeno questo spinn-off ci regala un survival horror coi fiocchi 
Dal punto di vista grafico c'è poco da dire, il gioco è a mani basse quanto di meglio ci sia su 3DS, l'impatto generale ha poco da invidiare ai giochi per console casalinghe, i personaggi, in particolare Jill, sono modellati splendidamente, con tanti poligoni e ottime texure a coprirli, ottimi anche i volti di quest'ultimi anche se non particolarmente espressivi, anche gli scenari sono ottimi, soffrono un po di ripetitività di texure e in quanto a dettaglio non sono al livello dei personaggi, ma si fanno complessivamente apprezzare, complice anche l'ottima gestione di luci e ombre, oltre ad alcuni effetti volumetrici davvero da console next-gen, il tutto da un impatto clamoroso che su 3DS difficilmente si poteva immaginare, un po sottotono invece la realizzazione dei mostri, c'è ne sono di vari tipi, ma tutti hanno un design non troppo azzeccato e tutti coperti dalle stesse texure monocromatiche. 
Passando all'implementazione del 3D anche qui si è fatto un ottimo lavoro, oltre a regolare la levetta analogica del 3DS è possibile scegliere tra tre tipi di 3D dal menù di gioco, possiamo scegliere tra normale, forte  e molto forte, da amante del 3D e della super profondità ho provato il 3D molto forte, ma sebbene fosse davvero profondo ho riscontrato nelle zone più scure, e nel gioco sono tante, problemi di ghosting, inoltre basta davvero inclinare di un nulla la console per perdere l'effetto 3D, cosi ho ripiegato sul forte, che rappresenta a mio modo di vedere il giusto compromesso e garantisce un'ottima immersività nel gioco.
Le cut-scene del gioco sono realizzate in computer grafica,
 la compressione video è abbastanza buona
Va detto che qualche compromesso per raggiungere tali livelli di magnificenza è stato fatto, il frame rate del gioco è abbastanza stabile, ma soffre di sporadici cali, tal volta molto evidenti e un po fastidiosi nelle situazioni con tanti nemici su schermo, poi va detto che nei rari casi in cui ci troviamo in scenari più aperti, il motore grafico cede il fianco e questi risultano essere più spogli e privi di dettagli rispetto alle aree chiuse e ristrette dentro la nave, altro limite è che l'intelligenza artificiale dei nemici non è proprio il massimo, sopratutto quando sono in gruppo capita di vederne alcuni fermi senza che provino ad attaccarvi, oppure che vi vengano incontro senza però sferrare il colpo, anche i nostri comprimari non sono proprio dei geni, saremo quasi sempre accompagnati da un altro personaggio, peccato che quest'ultimo risulta essere letteralmente inutile, a volte non spara ai nemici e quando lo fa o li manca clamorosamente oppure anche se li  colpisce non arreca loro alcun danno, come se gli sparasse a salve, inoltre i nemici li ignorano totalmente rivolgendo l'attenzione esclusivamente a noi, e in effetti essere ignorati e ciò che i nostri partner si meritano per quanto sono deficienti e inutili.
Una menzione particolare va fatta al comparto audio, perfetto in ogni situazione, con musiche azzeccatissime e tantissimi ottimi effetti di rumori e voci inquietanti che riverberano da lontano e che tengono in costante ansia il giocatore, consiglio "vivamente" di giocare usando delle buone cuffie per apprezzare l'ottimo lavoro fatto e immergersi veramente nel gioco, buono anche il doppiaggio in italiano, novità assoluta per la serie, con alcuni personaggi riusciti, come Jill e altri un po meno, ad esempio non mi ha convinto del tutto il doppiaggio di Parker, ma in linea di massima è stato fatto anche qui un buon lavoro.
Le immagini sono queste, giudicate voi
Missione compiuta per Capcom, che è riuscita a confezionare sulla portatile Nintendo uno dei migliori capitoli della serie, con un graditissimo ritorno all'horror e con una quantità di materiale e una cura generale davvero all'altezza delle migliori produzioni su console casalinghe, un'avventura irrinunciabile per tutti i fan della serie e gli amanti degli horror in generale, che terrà incollati al piccolo schermo del 3DS per le circa 12 ore di durata della storia principale e anche oltre con la riuscita modalità multiplayer Raid.
VOTO: 8.8

01/02/12

Pullblox

Come già detto il 3DS nell'ultima stagione natalizia si è lasciato alle spalle il timore di affondare nelle sabbie mobili sulle quali camminava, ciò principalmente grazie alla doppietta messa a segno con Mario 3D Land e Mario Kart 7, ma ha contribuito alla causa anche l'avvento di contenuti di qualità su Eshop, negozio digitale del 3DS, tra i giochi digitali da me scaricati che ho apprezzato di più, figura senza possibilità di smentita il puzzle game degli Intelligent System, Pullblox.
Ecco l'eroe del gioco con i bambini appena salvati
Pulblox, come il nome suggerisce, si basa sul tirare dei blocchi, noi impersoniamo un ragazzino di questo fantasioso mondo super deformed, dove dei bambini sono rimasti intrappolati nelparco in cima a delle strutture composte da blocchi, dunque dovremo affrontare decine e decine di stage nei quali dovremo tirar fuori i blocchi da queste sculture in modo tale da crearci una "scaletta" che ci permetta di arrivare in cima alla struttura dov'è intrappolato il povero bambino, la struttura di gioco è tanto semplice da giocare quanto difficile da spiegare a parole, le strutture sono composte da blocchi di diverso colore, quelli dello stesso colore sono uniti tra loro, ergo se tiriamo un blocco rosso allora usciranno fuori tutti i blocchi rossi della struttura e cosi via, per crearci il nostro passaggio verso la cima dovremo dunque tirare fuori i blocchi nel giusto ordine sapendo che potranno essere tirati fuori solo per un massimo di 3 livelli di profondità, se ad esempio tiriamo fuori i blocchi inferiori di 3 livelli, una volta salitici sopra potremo tirare fuori i blocchi superiori di soli due livelli e cosi via.
Il gameplay è davvero divertente, e sebbene i primi stage siano piuttosto facili, fungendo per lo più da tutorial, quelli più avanzati hanno conformazioni molto articolate e riuscire a raggiungere la cima diventa sempre più difficile e dovremo provare varie combinazioni prima di trovare quella giusta.
Siamo a buon punto della scalata!

A livello grafico il gioco è, in pieno stile Nintendo, molto "fanciullesco" e colorato, ma la cosa più riuscita è l'effetto 3D, bellissimo da vedere e profondo come non mai, uno dei migliori su 3DS e sopratutto funzionale ai fini del gioco, ne converrete che dovendo tirare fuori dei blocchi per vari livelli di profondità, il 3D stereoscopico fa saltare subito all'occhio la distanza tra i blocchi, dando la percezione concreta di quanto un blocco è più fuori rispetto ad un altro,  il che ne comporta un guadagno a livello di gameplay e risulta quasi essenziale negli stage più avanzati e complessi.
L'editor del gioco per creare i propri livelli

L'unica pecca del gioco sta nella ripetitività, sebbene infatti il gioco sia divertente e ci siano davvero tonnellate di stage, alla fine il gamplay di fondo è sempre lo stesso, e alla lunga risulta ripetitivo, certo prima di farvi venire a noia passeranno ore e ore, e la possibilità di creare i propri stage o giocare quelli fatti da altre persone ne aumenta ancor più la longevità, peccato solo che siano condivisibili solo tramite QR code, un sistema di condivisione online sarebbe stato di certo meglio, ma considerando che il gioco costa 6 euro ed è un titolo digitale gli si perdonano senza problemi queste piccole pecche, di certo se c'è un gioco su Eshop che merita di essere installato sul vostro 3DS questo è Pullblox.

VOTO: 8.6