16/02/12

Alan Wake

Se Stephen King avesse mai creato un videogioco di certo questo sarebbe stato Alan Wake, titolo che si ispira non poco ai suoi romanzi e che lo cita spesso nel corso del gioco, il team Remedy, definisce la sua nuova IP un "Psychological Action Thriller", definizione molto azzeccata a mio modo di vedere.
Ma facciamo qualche passo indietro, Alan Wake venne presentato nel lontano 2005 su PC, pubblicizzato come uno dei primi giochi a sfruttare i processori quad core, ma ben presto Microsoft ne acquistò la licenza e pretese che il gioco diventasse un'esclusiva della loro nuovissima console, dopo un lungo periodo di gestazione nel 2010 il gioco finalmente uscì come esclusiva Xbox 360, ottenendo a mio avviso meno successo rispetto a quanto meritasse. Oggi, a due anni di distanza, il figliol prodigo "torna" su PC, e io non ho perso l'occasione di rigiocarmelo nella sua versione più completa.
Il mio nome è Alan Wake e sono uno scrittore
Il gioco ci mette nei panni, manco a dirlo, di Alan Wake, un famoso scrittore di romanzi horror che, dopo aver piazzato alcuni best seller, viene affetto dalla celebre sindrome del "blocco dello scrittore", il buon Alan non riesce più a scrivere una riga da ormai due anni, sua moglie Alice è molto preoccupata e lo convince, non senza difficoltà, a prendersi una vacanza nella cittadina montana di Bright Falls, solo lui e lei, lontani dalla città e dalla pressione del lavoro, per rilassarsi e ritrovare la vena creativa perduta. 
I coniugi alloggiano in un cottage sul Cauldron Lake ed è qui che la loro vacanza si trasforma presto in un incubo, quando Alice scompare nel nulla e Alan, che fa di tutto per trovarla, vede un suo romanzo incompiuto avverarsi davanti ai suoi occhi, venendosi a trovare in una situazione surreale, ben presto il suo agente, nonché migliore amico, Barry lo raggiungerà per venire in suo aiuto, il resto sono misteri, colpi di scena e tante passeggiate notturne nei boschi, armati di torcia e revolver.
Il gioco è suddiviso in 6 episodi, sulla scia delle recenti serie TV Americane, cercando di tenere alto l'interesse del giocatore terminando ogni episodio col consueto colpo di scena e iniziando il successivo con un riassunto del precedente, il tutto riesce molto bene grazie alla natura mistery/thriller della trama, che ben si sposa con questo tipo di narrazione. 
Come si può intuire la trama e la narrazione sono i due punti di forza maggiori di Alan Wake, certo non è proprio originalissima, l'ambientazione, i personaggi, l'atmosfera generale che si respira ricorda non poco i romanzi del già citato King, le similitudini con libri quali Mucchio d'ossa o Duma Key sono evidenti, ma va detto che il tutto non disturba affatto, la storia è scritta e sceneggiata benissimo, e più che di un plagio si tratta di un omaggio al RE dell'horror, grazie alla sua storia il gioco riesce ad non annoiare mai, mantenendo alto l'interesse e per tutta la sua durata durata, nonostante alcune fasi di gameplay ripetitive e forse troppo diluite, ma di questo ne parlo dopo. Insomma Alan Wake rappresenta davvero il punto di intersezione tra videogioco e libro, senza dubbio una delle storie migliori e meglio raccontate che si possano trovare in un videogioco.
L'arma più potente del gioco, la torcia


Il fulcro del gioco si basa su un dualismo vecchio come il mondo, luce contro oscurità, l'essere con cui dovremo combattere infatti si nutre del buio e può prendere possesso di qualunque cosa, da oggetti sino a persone, manipolandole a suo piacimento, l'unico modo per fermarla è la luce, non a caso Alan girerà sempre armato di torcia elettrica, con le batterie di quest'ultima che andranno razionalizzate bene per non ritrovarsi al buio in balia dell'oscurità, nell'altra mano impugneremo invece l'arma da fuoco.
Il sistema di combattimento è simile a quello di tutti gli sparatutto in terza persona, con la differenza che per affrontare i nemici, che hanno le sembianze di umani armati di coltelli e accette, dovremo prima puntare su di loro il fascio di luce della torcia, sin quando l'oscurità che li avvolge e protegge non sarà sparita, e solo allora potremo far fuoco e finirli, più avanti nel gioco troveremo armi più potenti, come vari tipi di fucili, torce più performanti, bengala, granate accecanti e pistole a razzi di segnalazione, che ci aiuteranno a  risolvere le situazioni complicate.
Il gioco dal punto di vista del gameplay puro si presenta dunque come un action in terza persona, saranno infatti molte, forse troppe, le fasi in notturna dove dovremo vagare per i boschi uccidendo i nemici che ci si parano davanti, e talvolta, se sono troppi e siamo a secco, scappando sino alla zona di luce più vicina, c'è infatti anche una buona componente survival horror, dovuto al fatto che i nemici riescono comunque ad incutere ansia, sbucando all'improvviso da tutte le direzioni attaccando in gruppo,  costringendoci talvolta a darcela a gambe dato che le munizioni e le batterie per la torcia sono limitate.
Come accennavo prima però queste fasi hanno il difetto di diventare un po ripetitive, passeremo davvero troppe ore a "passeggiare" nei boschi, realizzati benissimo, ampi e sempre con bivi dove trovare alcuni segreti, ma di certo queste fasi avrebbero potuto essere meno diluite e magari alternate ad altre location, poi sebbene il sistema di combattimento sia abbastanza appagante, dopotutto parliamo dei creatori di Max Payne, la meccanica di fondo rimane sempre quella, e alla lunga stanca un po dover utilizzare mille volte sempre la stessa tecnica per sbarazzarci di nemici tutti molto simili per routine di movimenti e attacchi. 
Le fasi action sono inframezzate da sporadiche fasi diurne, dove non avremo l'oscurità da combattere e più che altro ci sposteremo da un posto all'altro e sentiremo molti dialoghi che portano avanti la trama, queste fasi però sono davvero poche e molto lineari , avrei preferito fossero state approfondite maggiormente, dopotutto è risaputo che Remedy aveva in mente di creare un gioco "free roaming" dove di giorno si sarebbe girato liberamente per la cittadina indagando e scoprendo segreti, ma alla fine dopo una travagliata gestazione hanno ripiegato su un sistema di gioco più lineare, con ambientazioni chiuse ma comunque di ampio respiro, che chiaramente sono state inizialmente pensate per il free roam. Insomma dal punto di vista prettamente ludico Alan Wake non è nulla di eccezionale, riesce a farsi apprezzare con una buona combinazione di shooter e survival, ma risulta alla lunga un po ripetitivo in level design e meccaniche di gameplay.
In Alan Wake prima di premere il grilletto dovremo rimuovere
l'oscurità con la nostra fedele torcia elettrica
Graficamente già la versione Xbox 360 sapeva il fatto suo, questa versione PC, sebbene sfrutti solo le Directx 9 e sia un porting molto fedele all'originale, riesce a fare comunque meglio, con ovviamente risoluzione maggiore, antialiasing sino a 8x e filtro anisotropico a 16x il che si traduce in texure più pulite e dettagliate, da citare anche l'aggiunta del 3D stereoscopico, che non cambia l'esperienza di gioco, ma rappresenta comunque un orpello grafico in più a favore di questa versione, se pero si considera lo splendore grafico dei recenti giochi PC, vedi The Witcher 2 o Battlefield 3, l'amaro in bocca rimane, da una software house "PC" come Remedy ci si sarebbe aspettato qualcosa di più, anche solo per farsi perdonare  lo "sgarro" dei due anni di ritardo, il comparto audio mi ha deluso abbastanza, mi spiego, le musiche sono bellissime e molto attinenti al contesto, e il doppiaggio in italiano è discreto, ma la qualità dell'audio è abbastanza scadente, nulla di scandaloso ma mi è parsa peggio dell'originale, probabilmente a causa di una compressione eccessiva. 
Ultima aggiunta della versione PC sono i due DLC usciti separatamente su Xbox 360, The Signal e The Writer, che sono inclusi nel gioco, entrambi episodi da me molto apprezzati e che riescono a non essere ripetitivi nel gameplay e nelle ambientazioni, e mantengono alto il livello della narrazione, peccato che non portino davvero avanti la bellissima trama del gioco che rimane ancora "inconclusa", in attesa del nuovo DLC in arrivo a Marzo, il quale però pare essere ancora una volta inconcludente, rimandando ad un ipotetico Alan Wake 2.
In definitiva una versione PC da prendere assolutamente per tutti coloro che non lo hanno giocato su Xbox 360, a chi invece lo ha già giocato, assieme anche ai due DLC, consiglio di evitare l'acquisto, in quanto le novità sono solo estetiche e non sono purtroppo nemmeno cosi evidenti come avrebbero potuto essere.


VOTO: 8.8

2 commenti:

  1. non sono molto d'accordo con il comparto audio io lo trovo molto ben fatto sia il doppiaggio che l'audio in generale .
    io lo consiglierei invece a chi ha amato il gioco su 360 e voglia rigiocarselo su pc che per me lo rende molto più coinvolgente altro che giocarlo sul divano come dissero a suo tempo i remedy .

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  2. Certo chi ha amato il gioco, come me, lo rigiocherà con piacere, ma va anche detto che chi ha già giocato la versione Xbox 360 + DLC troverà davvero poco di nuovo.

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